IL TANTRA NELLA TRADIZIONE

Il Tantra è un argomento di grande interesse e attualità e, nel corso del tempo si è cercato di spiegarne l’essenza a vari livelli e le sono stati attribuiti diversi significati.

E’ difficile però riuscire a coglierne l’essenza più profonda, questa grande scienza della Vita richiede tempo, studio continuo, passione e dedizione. 

Il Tantra facendo parte di un contesto naturale e tradizionale, viene spesso considerato, a torto, un argomento semplice e quindi di facile comprensione, di immediata applicazione e alla portata di tutti.

Le persone, anche se in buona fede e magari non conoscendolo a fondo, tentano di utilizzarlo inserendolo nel tassello delle curiosità che però non può funzionare, proprio perché non viene riconosciuto al Tantra la sua epistemologia, in oltre, secondo la logica riduzionista, ne vengono esaltati solo alcuni aspetti o specifiche tecniche. 

La disinformazione crea una barriera di pregiudizi che impedisce di fatto un confronto costruttivo con la medicina e la scienza moderna.

Al contrario, un’informazione seria e adeguata, corroborata dalle fonti testuali classiche e dalle ricerche moderne, può metterne in evidenza la straordinaria attualità e la reale possibilità di interazione e collaborazione con la nostra quotidianità.

E’ quindi necessario fare un’operazione di chiarezza e disambiguazione del Tantra così da evidenziarne la vera natura, le possibilità reali e la visione culturale e scientifica che propone.

Il Tantra, il più delle volte, nel comune parlato, viene considerato un sinonimo di benessere e piacere, ma le cose non stanno proprio così.

In un mondo divenuto una giungla di stimolazioni sensoriali sempre più aggressive, fatto di competizioni e frustrazioni più o meno latenti, il termine “Benessere” ha acquisito un senso preciso, diventando quasi un indicatore relativo a pausa e relax.

La soddisfazione e il compiacimento dei sensi divengono così l’obiettivo principale da perseguire in questi momenti di tregua che però, purtroppo, si dissolvono rapidamente alla ripresa delle attività consuete, lasciando così, alla fine, una sensazione di dipendenza nostalgica, spesso associata a una velata frustrazione.

L’inseguimento del “Benessere” diviene così una costante, una meta da raggiungere nel fine settimana o in alcune ore del giorno, a volte anche di corsa perché non si ha più l’appuntamento dal cliente, e la vita viene vissuta da molte persone in modo parziale in quanto frustrazione continua, punteggiata da sporadici episodi di piacere e pace sensoriale, erroneamente definiti momenti di “Benessere”.

Benessere” vuol dire “stare bene” o “esistere bene” ed è la risultante di uno stato di “salute” ovvero di un equilibrio dinamico fra una ottimale condizione fisica, psicologica e sociale, tutti fattori che ci permettono un pieno adattamento armonico alle variazioni ambientali.

Indica innanzitutto uno stato dinamico ma tuttavia duraturo, non episodico e non rinnovabile con un abbonamento o un appuntamento fissato all’ultimo momento, come generalmente si tende a fare: è uno stato naturale che emerge da una condizione ottimale di salute. 

Quindi “Benessere” è una condizione continua e consapevole di vita che dipende dallo stato di salute psicofisica individuale, non è indotto da un singolo trattamento, nutriente, attività o comportamento.

E’ la condizione naturale e la diretta conseguenza di uno Stile di Vita che privilegia e rispetta la qualità della vita stessa espressa in tutti i suoi aspetti: fisici, mentali, emotivi, energetici e spirituali. Quindi dovrebbe essere uno stato naturale e non indotto da particolari circostanze. 

Il Tantra ha dunque come scopo quello di promuovere, mantenere o recuperare la salute e le potenzialità dell’individuo e della comunità. 

Magdala